domenica 12 febbraio 2012

Altre Mete vi Porta : al Lago D’Orta

È storia antica la storia delle terre cusiane.
Questo angolo di Piemonte, stretto tra la pianura novarese e il primo incurvarsi delle colline che verso nord lentamente si trasformano nelle montagne dell’Ossola, ha visto il primo concretizzarsi della presenza umana aggregata ben prima dell’affermazione della potenza romana.
Foto Orta 64
foto orta 3

I primi abitanti della Riviera di San Giulio sono stati con ogni probabilità i Liguri, che nel tempo poi subirono un influsso celtico. Destino comune a tutto il novarese: gli abitanti della Riviera furono poi conquistati dai Galli e infine invasi dai Romani.
Durante la dominazione romana, il Cusio fu utilizzato soprattutto come avamposto militare.
foto orta 2

Le prime tracce scritte relative all'isola di San Giulio sono riferite ad un distico del vescovo di Pavia Ennodio, che fa accenno al castello fatto costruire nell'isola del vescovo di Novara Onorato.
Paolo Diacono invece, nella sua “Historia Longobardorum” racconta le vicende di Mimulfo duca dell'Isola di San Giulio che tradì il suo re Agilulfo, vendendosi ai Franchi. Agilulfo condannò alla decapitazione il duca traditore, di cui fu trovato, sul finire del Seicento, il cadavere inumato in un basamento di colonna.
Foto Lago D'Orta 4

Di tipo archeologico sono invece altre fonti. Di grande interesse, ad esempio una lastra tombale sulla quale era inciso l'epitafio del vescovo di Novara Filacrio, morto nel 553; oltre alle tracce delle fondamenta di un edificio religioso databile al V sec.,e a un’altra lastra tombale con incisi pavoni e datteri dell'inizio del V sec
Queste testimonianze sono ricche di punti di contatto con la leggenda di S. Giulio e S.Giuliano, i due missionari greci che evangelizzarono la zona, secondo la tradizione, sul finire del III sec.
L'isola fu quindi sede di un ducato longobardo, poi parte dell'Impero Carolingio.
foto orta 38

In questa fase della sua storia, il Cusio fece giuridicamente parte del comitato di Pombia, seguendone le sorti.
Nella seconda metà del IX secolo, con la dissoluzione dell’Impero Carolingio e l’affermarsi del reticolo di feudatari, spesso in lotta fra di loro per conquistare una supremazia sul territorio italiano, furono i vescovi ad acquistare potenza e autorità, muovendosi con abilità, approfittando dello sfaldamento dell'impero per colmare il vuoto di potere che si era creato.
foto orta 39

Su questo scenario si svolge una delle vicende storiche più “popolari” tra quelle occorse al territorio cusiano. Nel 950 sono in lotta Berengario II con il figlio Adalberto contro i vescovi e la Chiesa. Nel 957 ritroviamo Berengario nell'isola di S. Giulio trasformata ormai in fortezza quando, in lotta con l'imperatore tedesco Ottone I per il trono d'Italia, vi si rinchiuse con il figlio e subì un assedio di due mesi da parte di Litolfo, figlio di Ottone. Nel 962, Ottone in persona si mosse contro Berengario, sconfitto ma non domato, che andò ad asserragliarsi nella Rocca di S. Leo nel Ducato di Spoleto, mentre sull'Isola di S. Giulio sbarcava la Regina Willa con i tesori prelevati dal Palazzo Reale di Pavia e faceva restaurare le fortificazioni. Willa si arrese dopo uno storico assedio. Un assedio passato alla storia anche perché proprio in quei lunghi mesi vide la luce Guglielmo da Volpiano. Monaco dell'ordine dei Benedettini, abate di ben quaranta monasteri che riformò e ricostruì, egli portò un soffio nuovo nell'Europa medioevale. Fu nel Medioevo una delle più importanti figure della vita religiosa e della cultura artistica dell'occidente cristiano a cavallo dell'anno Mille; dapprima monaco a Lucedio (Vercelli), quindi amico e seguace degli abati di Cluny, poi a Digione dove ha costruito una delle più importanti abbazie del primo romanico, quella di San Benigno
foto orta 26

Alla fine dell’assedio Ottone si dimostrò particolarmente mite con gli sconfitti e con la regina Willa, lasciandola libera di raggiungere suo marito. Ottone, con diploma del 29 luglio 962, dona ai canonici di S. Giulio due corti con diverse fattorie, mulini, servi e diritti vari ad Agrate e a Barazzola.
foto orta 14

Sono gli albori del potere temporale dei vescovi di Novara sulla terra di S. Giulio, potere che solo nei primi anni del nuovo millennio fu riconosciuto dagli imperatori . Era il 1219, e da quell'anno si può far datare il sorgere dello stato episcopale che durò fino alla fine del sec. XVIII, con una ripresa dopo il Congresso di Vienna e la definitiva cessione del potere ai Savoia nel 1817.
Prima di andare a fare parte integrante del futuro Regno di Sardegna, il Cusio conobbe la dominazione francese e poi quella austriaca. Con l’atto di cessione ai Savoia, in cambio di una rendita annua, il vescovo rinunciava completamente ai domini feudali e giurisdizionali, ma conservava il castello e i palazzi dell'isola mantenendo il titolo di Principe.
foto orta 35

A metà dell’800 risale la costruzione dell'imponente edificio sull’isola, visibile tutt'ora e destinato prima a seminario e oggi sede del monastero benedettino “Mater Ecclesiae".
Foto Lago D'Orta 3
foto orta 22
Sul lago d’Orta, ma mi ha davvero incantato la quiete e l’atmosfera tranquilla di questi luoghi. Per chi non lo sapesse, il lago d’Orta si trova in Piemonte, nei pressi di Borgomanero (provincia di Novara), non molto lontano dal lago Maggiore. La sua superficie è limitata, ma il lago è un vero gioiello. Le colline che scendono fino alle sue acque sono ricoperte di folti boschi che in autunno assumono colori smaglianti.
foto orta 37
Foto Orta 60

All’estremo nord dell’ago si trova la cittadina di Omegna e nel centro della riva orientale la piccola “capitale” del lago, Orta San Giulio, con il pittoresco Palazzo della Comunità, del 1582, famoso per il bel porticato.
foto orta 25
Foto Orta 58

Ma l’attrattiva principale è data dall’isola di San Giulio, che sorge proprio nel centro del lago. Qui si trova la basilica di San Giulio, di origine antichissima, con un ambone di marmo nero, capolavoro della scultura romanica, tutto decorato con figure di animali fantasiosi. Sull’isola vi è un’unica strada, su cui si affacciano le antiche case del borgo, addossate l’una all’altra. Camminando, ogni tanto qualche apertura permette di vedere e sentire l’acqua del lago che lambisce le fondamenta delle case e le barche ormeggiate, e questo è l’unico rumore nel silenzio assoluto che regna sull’isola.
foto orta 5
foto orta 15
La leggenda narra che l'Isola un tempo era dominata da un grosso serpente che aveva distrutto ogni cosa. Ma quando Giulio, un Santo viaggiatore che comandava alle onde, alle tempeste, agli animali feroci e agli uomini, si avvicinò al lago, stendendo la mano scacciò gli animali feroci che lo minacciavano; stese quindi il suo mantello sull'acqua e salendovi quasi fosse un'imbarcazione si diresse verso l'Isola senza bagnarsi. Il serpente sparì e l'Isola apparve a San Giulio come un'immensa roccia nuda. Stanco e vicino alla morte volle eleggere quel luogo come sua ultima dimora e decise di costruirvi la sua centesima ed ultima chiesa.
foto orta 13
Foto Orta 59
L'Isola di San Giulio appare ora come un luogo di grande misticismo. Qui nell'anno 962 nacque Guglielmo di Volpiano, durante l'assedio dell'Imperatore Ottone alla regina Willa, moglie del re Berengario II che aveva tolto l'Isola al Vescovo di Novara.
Il grande edificio centrale era un Castello. L'Isola è stata infatti sede del castellano o governatore che rappresentava il Vescovo. Nel 1842 venne distrutto per costruirvi un seminario. Ora si é insediata la comunità di monache Benedettine, la cui spiritualità contribuisce a dare grande forza mistica ad un luogo immerso naturalmente nel silenzio.
Foto Orta 61

La Basilica dell'Isola è stata fondata da San Giulio attorno all'anno 390 ed è stata poi modificata nei secoli successivi: tra l'VIII e il IX secolo sullo stesso luogo venne costruito un nuovo edificio che verrà poi danneggiato durante gli assedi di Litolfo e Ottone I° (l'abside maggiore risale a questo periodo). Dopo il 962 i canonici, beneficiati dal diploma dell'Imperatore Ottone 1°, si dedicarono alla ricostruzione dell'edificio, conservando l'abside della vecchia chiesa ed ampliandolo realizzando tre navate, la nave traversa, le due absidi minori e la facciata. La cupola risale agli ultimi anni del XI secolo.
Foto Orta 57
foto orta 31
Nella Basilica oltre a sculture lignee del XV sec. ed affreschi (sec. XV, XVI, XVIII), si trova l'ambone scolpito nella pietra di serpentino grigio-verde proveniente dalla vicina cava di Oira. La particolarità di questa pietra è quella di avere una lucentezza grassa che al contatto con l'aria cambia colore assumendo la tinta del bronzo. Il personaggio raffigurato tra l'aquila ed il leone alato è probabilmente Guglielmo di Volpiano.
Guglielmo di Volpiano avrebbe fatto costruire la torre campanaria di San Giulio intorno all'anno 1000, nello stesso tempo in cui stava realizzando l'abbazia di S. Benigno di Fruttuaria con l'appoggio di Arduino.
foto orta 12
foto orta 34

Le eleganti ville che si affacciano sul lago erano un tempo le case dei canonici. Ad esse nel 1763 per una più facile identificazione, era stato imposto loro il nome dei santi. Tra queste si trova Villa Tallone. Qui nel mese di giugno si svolge il "Festival Cusiano di Musica Antica", giunto quest'anno alla quindicesima edizione. Questa prestigiosa manifestazione è coordinata dall'Associazione Amici della Musica di Novara. Durante le domeniche di settembre invece vi si svolgono i concerti pianistici.
Foto Lago D'Orta 2
Bhè Però Ragazzi oltre a Tutte Queste Informazioni Utili Adesso io Voglio Parlarvi anche del “Mio Lago D’Orta” visto che io sono Nato in un Paese : Gozzano , che Dista solo Trè Chilometri da Esso.
foto orta 16
Il Mio Lago D’Orta è Quello dei Tuffi dal Pontile del Lido di Gozzano  o dal Trampolino in Mezzo al Lago , delle Nuotate alla Spiaggia del “Pascolo” di San Maurizio , dei Fuochi D’Artificio della Grande Festa di Omegna alla Fine dell’Estate e delle Bevute Fatte alla Birreria “il Cantuccio” di Legro!.
foto orta 23
Per Mè il Lago D’Orta è Costituito da 13 Chilometri D’Estate e di Divertimento , dalle Vie Romantiche e Caratteristiche del Paesino di Orta San Giulio , dal Luna Park di Bagnella e dalla Discoteca Kelly Green ad Omegna , Dalla Spiaggia del “Miami” e dalle Gite in Canoa o dalle Imprese come le Traversate a Nuoto fino all’Isola di San Giulio!. Il Lago D’Orta per Mè è la Torre di Buccione , sono le Estati in Colonia e le Canzoni dei Bambini!. Il Lago D’Orta per Mè sono i Castelli di Sabbia e Le Piste Per le Macchinine sulla Spiaggia e le Partite di Pallavolo in acqua all’ultimo Palleggio!.
foto orta 7
Il Lago D’Orta per Mè è L’Abbronzatura e le Prime Fidanzate , e i Bagni Fatti Durante la Pausa di Mezzogiorno , o dopo la Mezzanotte!.
Foto Orta 63

Il Lago D’Orta per Mè sono gli Amici e le Corse con la Macchina per le Strade di Corconio , il Lago D’Orta per mè sono li Asciugamani sull’Erba o i Pedalò di Pella , il Lago D’Orta è un Lago Pieno di Avventure.
Foto Orta 56

Offerte dei Partners di Altre Mete per Voi!..

A tutte Le Aziende che Volessero Collaborare con Mè per un Reciproco Vantaggio!: mi Chiamo Allegra Sirio ho 37 Anni e sono il Webmaster

domenica 12 febbraio 2012

Altre Mete vi Porta : al Lago D’Orta

È storia antica la storia delle terre cusiane.
Questo angolo di Piemonte, stretto tra la pianura novarese e il primo incurvarsi delle colline che verso nord lentamente si trasformano nelle montagne dell’Ossola, ha visto il primo concretizzarsi della presenza umana aggregata ben prima dell’affermazione della potenza romana.
Foto Orta 64
foto orta 3

I primi abitanti della Riviera di San Giulio sono stati con ogni probabilità i Liguri, che nel tempo poi subirono un influsso celtico. Destino comune a tutto il novarese: gli abitanti della Riviera furono poi conquistati dai Galli e infine invasi dai Romani.
Durante la dominazione romana, il Cusio fu utilizzato soprattutto come avamposto militare.
foto orta 2

Le prime tracce scritte relative all'isola di San Giulio sono riferite ad un distico del vescovo di Pavia Ennodio, che fa accenno al castello fatto costruire nell'isola del vescovo di Novara Onorato.
Paolo Diacono invece, nella sua “Historia Longobardorum” racconta le vicende di Mimulfo duca dell'Isola di San Giulio che tradì il suo re Agilulfo, vendendosi ai Franchi. Agilulfo condannò alla decapitazione il duca traditore, di cui fu trovato, sul finire del Seicento, il cadavere inumato in un basamento di colonna.
Foto Lago D'Orta 4

Di tipo archeologico sono invece altre fonti. Di grande interesse, ad esempio una lastra tombale sulla quale era inciso l'epitafio del vescovo di Novara Filacrio, morto nel 553; oltre alle tracce delle fondamenta di un edificio religioso databile al V sec.,e a un’altra lastra tombale con incisi pavoni e datteri dell'inizio del V sec
Queste testimonianze sono ricche di punti di contatto con la leggenda di S. Giulio e S.Giuliano, i due missionari greci che evangelizzarono la zona, secondo la tradizione, sul finire del III sec.
L'isola fu quindi sede di un ducato longobardo, poi parte dell'Impero Carolingio.
foto orta 38

In questa fase della sua storia, il Cusio fece giuridicamente parte del comitato di Pombia, seguendone le sorti.
Nella seconda metà del IX secolo, con la dissoluzione dell’Impero Carolingio e l’affermarsi del reticolo di feudatari, spesso in lotta fra di loro per conquistare una supremazia sul territorio italiano, furono i vescovi ad acquistare potenza e autorità, muovendosi con abilità, approfittando dello sfaldamento dell'impero per colmare il vuoto di potere che si era creato.
foto orta 39

Su questo scenario si svolge una delle vicende storiche più “popolari” tra quelle occorse al territorio cusiano. Nel 950 sono in lotta Berengario II con il figlio Adalberto contro i vescovi e la Chiesa. Nel 957 ritroviamo Berengario nell'isola di S. Giulio trasformata ormai in fortezza quando, in lotta con l'imperatore tedesco Ottone I per il trono d'Italia, vi si rinchiuse con il figlio e subì un assedio di due mesi da parte di Litolfo, figlio di Ottone. Nel 962, Ottone in persona si mosse contro Berengario, sconfitto ma non domato, che andò ad asserragliarsi nella Rocca di S. Leo nel Ducato di Spoleto, mentre sull'Isola di S. Giulio sbarcava la Regina Willa con i tesori prelevati dal Palazzo Reale di Pavia e faceva restaurare le fortificazioni. Willa si arrese dopo uno storico assedio. Un assedio passato alla storia anche perché proprio in quei lunghi mesi vide la luce Guglielmo da Volpiano. Monaco dell'ordine dei Benedettini, abate di ben quaranta monasteri che riformò e ricostruì, egli portò un soffio nuovo nell'Europa medioevale. Fu nel Medioevo una delle più importanti figure della vita religiosa e della cultura artistica dell'occidente cristiano a cavallo dell'anno Mille; dapprima monaco a Lucedio (Vercelli), quindi amico e seguace degli abati di Cluny, poi a Digione dove ha costruito una delle più importanti abbazie del primo romanico, quella di San Benigno
foto orta 26

Alla fine dell’assedio Ottone si dimostrò particolarmente mite con gli sconfitti e con la regina Willa, lasciandola libera di raggiungere suo marito. Ottone, con diploma del 29 luglio 962, dona ai canonici di S. Giulio due corti con diverse fattorie, mulini, servi e diritti vari ad Agrate e a Barazzola.
foto orta 14

Sono gli albori del potere temporale dei vescovi di Novara sulla terra di S. Giulio, potere che solo nei primi anni del nuovo millennio fu riconosciuto dagli imperatori . Era il 1219, e da quell'anno si può far datare il sorgere dello stato episcopale che durò fino alla fine del sec. XVIII, con una ripresa dopo il Congresso di Vienna e la definitiva cessione del potere ai Savoia nel 1817.
Prima di andare a fare parte integrante del futuro Regno di Sardegna, il Cusio conobbe la dominazione francese e poi quella austriaca. Con l’atto di cessione ai Savoia, in cambio di una rendita annua, il vescovo rinunciava completamente ai domini feudali e giurisdizionali, ma conservava il castello e i palazzi dell'isola mantenendo il titolo di Principe.
foto orta 35

A metà dell’800 risale la costruzione dell'imponente edificio sull’isola, visibile tutt'ora e destinato prima a seminario e oggi sede del monastero benedettino “Mater Ecclesiae".
Foto Lago D'Orta 3
foto orta 22
Sul lago d’Orta, ma mi ha davvero incantato la quiete e l’atmosfera tranquilla di questi luoghi. Per chi non lo sapesse, il lago d’Orta si trova in Piemonte, nei pressi di Borgomanero (provincia di Novara), non molto lontano dal lago Maggiore. La sua superficie è limitata, ma il lago è un vero gioiello. Le colline che scendono fino alle sue acque sono ricoperte di folti boschi che in autunno assumono colori smaglianti.
foto orta 37
Foto Orta 60

All’estremo nord dell’ago si trova la cittadina di Omegna e nel centro della riva orientale la piccola “capitale” del lago, Orta San Giulio, con il pittoresco Palazzo della Comunità, del 1582, famoso per il bel porticato.
foto orta 25
Foto Orta 58

Ma l’attrattiva principale è data dall’isola di San Giulio, che sorge proprio nel centro del lago. Qui si trova la basilica di San Giulio, di origine antichissima, con un ambone di marmo nero, capolavoro della scultura romanica, tutto decorato con figure di animali fantasiosi. Sull’isola vi è un’unica strada, su cui si affacciano le antiche case del borgo, addossate l’una all’altra. Camminando, ogni tanto qualche apertura permette di vedere e sentire l’acqua del lago che lambisce le fondamenta delle case e le barche ormeggiate, e questo è l’unico rumore nel silenzio assoluto che regna sull’isola.
foto orta 5
foto orta 15
La leggenda narra che l'Isola un tempo era dominata da un grosso serpente che aveva distrutto ogni cosa. Ma quando Giulio, un Santo viaggiatore che comandava alle onde, alle tempeste, agli animali feroci e agli uomini, si avvicinò al lago, stendendo la mano scacciò gli animali feroci che lo minacciavano; stese quindi il suo mantello sull'acqua e salendovi quasi fosse un'imbarcazione si diresse verso l'Isola senza bagnarsi. Il serpente sparì e l'Isola apparve a San Giulio come un'immensa roccia nuda. Stanco e vicino alla morte volle eleggere quel luogo come sua ultima dimora e decise di costruirvi la sua centesima ed ultima chiesa.
foto orta 13
Foto Orta 59
L'Isola di San Giulio appare ora come un luogo di grande misticismo. Qui nell'anno 962 nacque Guglielmo di Volpiano, durante l'assedio dell'Imperatore Ottone alla regina Willa, moglie del re Berengario II che aveva tolto l'Isola al Vescovo di Novara.
Il grande edificio centrale era un Castello. L'Isola è stata infatti sede del castellano o governatore che rappresentava il Vescovo. Nel 1842 venne distrutto per costruirvi un seminario. Ora si é insediata la comunità di monache Benedettine, la cui spiritualità contribuisce a dare grande forza mistica ad un luogo immerso naturalmente nel silenzio.
Foto Orta 61

La Basilica dell'Isola è stata fondata da San Giulio attorno all'anno 390 ed è stata poi modificata nei secoli successivi: tra l'VIII e il IX secolo sullo stesso luogo venne costruito un nuovo edificio che verrà poi danneggiato durante gli assedi di Litolfo e Ottone I° (l'abside maggiore risale a questo periodo). Dopo il 962 i canonici, beneficiati dal diploma dell'Imperatore Ottone 1°, si dedicarono alla ricostruzione dell'edificio, conservando l'abside della vecchia chiesa ed ampliandolo realizzando tre navate, la nave traversa, le due absidi minori e la facciata. La cupola risale agli ultimi anni del XI secolo.
Foto Orta 57
foto orta 31
Nella Basilica oltre a sculture lignee del XV sec. ed affreschi (sec. XV, XVI, XVIII), si trova l'ambone scolpito nella pietra di serpentino grigio-verde proveniente dalla vicina cava di Oira. La particolarità di questa pietra è quella di avere una lucentezza grassa che al contatto con l'aria cambia colore assumendo la tinta del bronzo. Il personaggio raffigurato tra l'aquila ed il leone alato è probabilmente Guglielmo di Volpiano.
Guglielmo di Volpiano avrebbe fatto costruire la torre campanaria di San Giulio intorno all'anno 1000, nello stesso tempo in cui stava realizzando l'abbazia di S. Benigno di Fruttuaria con l'appoggio di Arduino.
foto orta 12
foto orta 34

Le eleganti ville che si affacciano sul lago erano un tempo le case dei canonici. Ad esse nel 1763 per una più facile identificazione, era stato imposto loro il nome dei santi. Tra queste si trova Villa Tallone. Qui nel mese di giugno si svolge il "Festival Cusiano di Musica Antica", giunto quest'anno alla quindicesima edizione. Questa prestigiosa manifestazione è coordinata dall'Associazione Amici della Musica di Novara. Durante le domeniche di settembre invece vi si svolgono i concerti pianistici.
Foto Lago D'Orta 2
Bhè Però Ragazzi oltre a Tutte Queste Informazioni Utili Adesso io Voglio Parlarvi anche del “Mio Lago D’Orta” visto che io sono Nato in un Paese : Gozzano , che Dista solo Trè Chilometri da Esso.
foto orta 16
Il Mio Lago D’Orta è Quello dei Tuffi dal Pontile del Lido di Gozzano  o dal Trampolino in Mezzo al Lago , delle Nuotate alla Spiaggia del “Pascolo” di San Maurizio , dei Fuochi D’Artificio della Grande Festa di Omegna alla Fine dell’Estate e delle Bevute Fatte alla Birreria “il Cantuccio” di Legro!.
foto orta 23
Per Mè il Lago D’Orta è Costituito da 13 Chilometri D’Estate e di Divertimento , dalle Vie Romantiche e Caratteristiche del Paesino di Orta San Giulio , dal Luna Park di Bagnella e dalla Discoteca Kelly Green ad Omegna , Dalla Spiaggia del “Miami” e dalle Gite in Canoa o dalle Imprese come le Traversate a Nuoto fino all’Isola di San Giulio!. Il Lago D’Orta per Mè è la Torre di Buccione , sono le Estati in Colonia e le Canzoni dei Bambini!. Il Lago D’Orta per Mè sono i Castelli di Sabbia e Le Piste Per le Macchinine sulla Spiaggia e le Partite di Pallavolo in acqua all’ultimo Palleggio!.
foto orta 7
Il Lago D’Orta per Mè è L’Abbronzatura e le Prime Fidanzate , e i Bagni Fatti Durante la Pausa di Mezzogiorno , o dopo la Mezzanotte!.
Foto Orta 63

Il Lago D’Orta per Mè sono gli Amici e le Corse con la Macchina per le Strade di Corconio , il Lago D’Orta per mè sono li Asciugamani sull’Erba o i Pedalò di Pella , il Lago D’Orta è un Lago Pieno di Avventure.
Foto Orta 56

Blog Archive

Category list

Introduction

Recent Comments

Etichette