martedì 17 maggio 2011

I Video sulle Azzorre

Video sulle Azzorre Originale del 1969








Video Sull'Isola di St. Miguel



Video Sull'Isola Terciera



Le Isole Azzorre

AZZORRE
L’arcipelago delle Azzorre è un magnifico paradiso naturale formato da 9 isole vulcaniche al centro dell’Oceano Atlantico, a circa 1.500 chilometri dalle coste della Europa e a poco meno di 4.000 dalle coste del Nord America. L’arcipelago delle Azzorre è compreso tra 25° grado di longitudine ovest e 39° di latitudine nord ed occupa una superficie totale di 2.333 Kmq. La distanza minima tra due isole è di 6 Km tra Pico e Faial e la distanza maggiore è di circa 600 Km  tra Santa Maria e Corvo.
Le Azzorre costituiscono l’estremo confine occidentale della Unione Europea, sono parte della Repubblica del Portogallo e sono una regione autonoma dal 1976.  Il Governo regionale ha sede a Sao Miguel, l’assemblea regionale eletta dal popolo si trova a Horta, nell’isola di Faial, ed  Il Ministro della Repubblica, che rappresenta il governo centrale,  risiede ad Angra do Heroismo nell’isola di Terceira.  La popolazione residente è di circa 240.000 persone, con una media di 105 abitanti per Kmq.
Per circa cinquecento anni le Azzorre sono rimaste quasi del tutto incontaminate. Le isole presentano paesaggi magnifici crateri verdeggianti di antichi vulcani, laghi azzurri e verdi incorniciati da ortensie ed azalee, valli, prati, vulcani, scogliere e montagne con paesaggi suggestivi ed idilliaci.

9 isole, 9 viaggi...





L’arcipelago delle Azzorre è costituito da nove isole color smeraldo immerse nell’oceano Atlantico tra il Portogallo (1500 Km) e il Nord America (3500 Km). Da molti ritenute ciò che resta del mitico continente di Atlantide, l’arcipelago venne scoperto nel 15° secolo dai navigatori portoghesi in rotta verso il nuovo mondo e divenne ben presto uno dei punti di approdo preferiti tra l’Europa e l’America.
L’origine vulcanica delle isole è il motivo principale del loro affascinante aspetto selvaggio: antichi crateri occupati da laghi cristallini, scogliere nere che si scagliano nelle acque dell’atlantico, aspre montagne, sorgenti di acque sulfuree e fumarole sono gli elementi che formano uno scenario naturalistico unico al mondo, aspro e spesso impervio ma sempre ingentilito dai fiori che vi crescono durante tutto l’anno, dai pascoli delimitati da siepi di ortensie e dalle tipiche case rurali intonacate di bianco. L’architettura è tipicamente portoghese e le città principali conservano edifici del 18° e 19° secolo.
Le Azzorre costituiscono una delle ultime destinazioni europee dove il turismo è ancora agli albori, si conservano tradizioni antichissime ed è ancora possibile vive al ritmo del “tempo naturale”.
Vi invitiamo a ritornare alle origini del tempo, vi invitiamo alle Azzorre. 



Le Azzorre sono un arcipelago di origine vulcanica situato nell'oceano Atlantico e formato da nove isole principali e da numerosi isolotti. Le isole sono una regione autonoma del Portogallo.
Si tratta di isole verdissime, piene di vegetazione (bellissimi i giardini e i parchi), campi coltivati (mais, banane ecc.) e pascoli.
Alle Azzorre si va per le bellezze naturali: i boschi, i grandi crateri dei vulcani estinti, la vegetazione lussureggiante e curatissima, specie nei giardini, i laghi vulcanici, le colate di lava nera, le coste alte e dirupate con dei panorami straordinari che si ammirano dai miradouro, zone coltivate e zone naturali e percorrendo strade bordate da chilometri di ortensie. Insomma una natura meravigliosa ma non selvaggia.
Le coste sono generalmente alte e scoscese, quindi le strade costiere sono in alto, e via via ci sono delle stradine che portano giù ai piccoli borghi sul mare, stradine strette e tortuose ma spettacolari.
Le nove isole si estendono per più di 600 km nel cuore dell'Oceano Atlantico e sono collocate in direzione nordovest-sudest tra il 36° e il 40° parallelo Nord e tra il 24° e il 32° meridiano ovest. La terra più vicina è Madera, a circa 1200 km. Azzorre
Le Azzorre sono situate nell'ecozona paleartica e formano un bioma unico tra le foreste temperate di latifoglie e miste del mondo, con numerose specie endemiche di piante. Le isole dell'arcipelago ha una superficie totale di 2.355 km². Le singole isole vanno dai 759 km² di São Miguel ai 17 km² dell'isola di Corvo. Tre isole (São Miguel, Pico and Terceira) sono più estese di Malta, e la sola São Miguel è grande il doppio.
Le isole hanno origine vulcanica, benché Santa Maria presenti anche degli elementi corallini. La montagna di Pico sull'isola omonima, a 2.351 metri di altitudine, è la più alta di tutto il Portogallo. Le Azzorre sono effettivamente le cime di alcune delle montagne più alte del pianeta, se misurate dalla base sul fondo dell'oceano.
L'ultima eruzione di un vulcano attivo è stata quella del vulcano Capelinho nel 1957, nella parte occidentale dell'isola, eruzione che ha fatto incrementare la dimensione dell'isola. L'isola di Santa Maria è la più antica e vi si ritrovano rocce calcaree ed estesi sedimenti di argilla rossa.
Le Azzorre sono suddivise in 19 municipalità ciascuna municipalità è suddivisa ulteriormente in entità territoriali minori . Le Azzorre contano un totale di 156 freguesias. Vi sono anche 5 centri urbani maggiori: Ponta Delgada e Ribeira Grande sull'isola di São Miguel; Angra do Heroísmo e Praia da Vitória su Terceira e Horta su Faial.

Nel 1427 uno dei capitani al servizio di Enrico il Navigatore, probabilmente Gonçalo Velho, scoprì le Azzorre. La colonizzazione delle isole ancora non occupate ebbe inizio nel 1439 con popolazioni provenienti principalmente dalle province continentali dell'Algarve e Alentejo; nei secoli seguenti giunsero coloni da altri paesi europei, specialmente dalla Francia settentrionale e le Fiandre.
  Nel 1583 Filippo II di Spagna in qualità di re del Portogallo inviò la sua flotta per scacciare i mercanti francesi dalle Azzorre, facendo impiccare i prigionieri di guerra e contribuendo così alla "Leggenda Nera". Le Azzorre furono l'ultimo territorio a resistere alla sovranità di Filippo sul Portogallo. Nel corso del XVII secolo le Azzorre diedero i natali allo storico e scrittore Antonio Cordeiro, ivi nato nel 1641.
La guerra civile portoghese del 1820 ebbe gravi ripercussioni nelle isole. Nel 1829, a Vila da Praia, il partito liberale ebbe la meglio sull'assolutismo, facendo dell'isola di Terceira il quartier generale del nuovo regime, dove fu anche stabilito il Consiglio di Reggenza (Conselho de Regência) di Maria II di Portogallo.
A partire dal 1868 il Portogallo iniziò l'emissione di francobolli con la sovraimpressione "AÇORES" per l'uso nelle isole. Tra il 1892 e il 1906, emise francobolli distinti per i tre distretti amministrativi in cui al tempo le isole erano divise.
Dal 1938 al 1978, l'arcipelago fu diviso in tre distretti quasi del tutto equivalenti a quelli presenti sulla terraferma portoghese.
Nel 1976 le Azzorre furono proclamate Regione Autonoma (Região Autónoma dos Açores) e i distretti soppressi. 


Isola Graciosa




Campi ondulati, vigneti verdi e porpora, mulini a vento accanto a lagune nascoste nel ventre della terra. La pace della vita di campagna, i vini deliziosi, le attrattive dei pascoli e dei fondali marini costituiscono l'interesse di questa isola.
La piccola isola (lunga 12 km. e larga 8 km.) rispecchia fedelmente il nome che porta, apparendoci subito come un posto dolce e tranquillo, dove gran parte dei suoi circa 5.100 abitanti, sembrano condurre un’ esistenza serena, al riparo dello stress tipico di altre realtà urbane e sociali. Graciosa dà l’idea, da subito, di essere molto solare; è sicuramente la più mediterranea delle isole atlantiche. L’isola è avvolta da una piacevole atmosfera agreste e bucolica, dove vigneti, campi di cereali, mulini a vento, echi di fenomeni vulcanici, uno splendido mare e sorgenti termali costituiscono un insieme difficile da trovare altrove.
Come accennato, Graciosa è interessante sotto vari aspetti. Da un punto di vista naturalistico segnaliamo i fenomeni vulcanici ancora presenti a la Furna do Enxoforre, studiati attentamente dai vulcanologi, nonché le terme di Carapacho, con le acque sulfuree dagli effetti curativi, dove il mare adiacente è di particolare bellezza, con fondali stupendi molto ricchi di pesce; anche la temperatura dell’acqua sembra più mite rispetto a quella di altre zone dell’Atlantico. A Graciosa tutto è mite e distensivo, anche i mulini a vento, spesso affittati come abitazione ai turisti, contribuiscono a conferire all’isola un‘immagine di passato dai teneri risvolti.
I centri abitati principali sono Santa Cruz da Graziosa, Praia, Guadalupe, Luz. Il più grande, Santa Cruz, è anche la città più vivace, caratterizzata dal rispetto della tradizione. Molto piacevole è passeggiare per le stradine in mezzo alle case bianche, decorate con pietra lavica. Da vedere inoltre vi sono le grosse vasche piene d’acqua (la più grande è nella piazza centrale) appartenenti al secolo scorso ed utilizzate per la raccolta delle acque; oggi spesso all’interno vi sono i cigni e altri volatili acquatici. Un’altra visita da effettuare è quella al piccolo museo locale, dove si può meglio comprendere, osservando gli oggetti ed i documenti del passato esposti, la tradizione isolana.
 
Isola di Corvo




Isola Corvo

Vulcani e picchi scoscesi sono gli elementi caratteristici di Corvo, accanto alle stradine pittoresche in cui si aprono le case prive di serratura di questi abitanti molti dei quali conducono la loro vita agricola e pastorale in regime di semicomunità.
Corvo
Concludiamo il nostro piacevole giro per le Azzorre raggiungendo l’isola più lontana dal Portogallo, estremo limite occidentale d’Europa, la piccolissima isola di Corvo, lunga 6,5 km. e larga quasi 4 km, dove i suoi circa 500 abitanti vivono oggi una vita tranquilla, al di fuori del tempo. Nel corso della sua storia Corvo ha conosciuto varie visite da parte dei pirati e dall’isola molti sono emigrarti (anche come equipaggi delle baleniere inglesi) verso l’America, per poi stabilirsi nel Nuovo continente, dando vita ad una piccola comunità azzorriana, ancora esistente ai giorni nostri.

Il centro abitato dell’isola è il villaggio di Vila nova, in pratica un’insieme di casette molto vicine l’una all’altra, in un dedalo di stradine strette, dove per fortuna sono presenti pochissime automobili (sono più utilizzate le particolari moto con due ruote posteriori, adatte per circolare in spazi stretti e superare discrete pendenze stradali). Corvo è un’isoletta dolcissima, che trasmette serenità e voglia di riposarsi, in pace con la natura e con se stessi. Uno dei posti più belli dell’isola è situato alla fine della salita principale, oltre il paese, dal quale si può godere di una bellissima vista sulla Caldera (il cratere centrale di Corvo, con i suoi piccoli laghetti) da un lato ed una fantastica visione dell’oceano dall’altro.
Molto interessanti da vedere sono poi i mulini a vento, di tipo arabo, testimonianza di un passato non lontanissimo. Molto belli sono anche i pascoli, verdissimi ed anche la vista, dalla costa, della lontana isola di Flores, che resta l’unica isola delle Azzorre in qualche modo raggiungibile da Corvo; le altre sono veramente lontanissime. Prima di lasciare Corvo, l’intero arcipelago delle Azzorre con la sua gente semplice e cordiale, facciamo un ultimo bagno nella bellissima insenatura situata sotto il paese, a 300 metri dal porto, dove l’acqua è limpidissima (e abbastanza profonda) e si nuota, veramente, in mezzo ai pesci.










 Isola di Pico

Il suo vulcano alto oltre 2300 mt, è l’incontrastato sovrano dell’arcipelago. L’isola ha un fascino selvaggio dato dalla scura lava che ne caratterizza il paesaggio. E’ famosa per l’ottimo vino coltivato in vigneti tanto particolari da essere considerati Patrimonio dell’Umanità. E’ anche nota per il museo dei balenieri, l’unico retaggio di una antica attività economica oggi riconvertita in grande attrazione turistica.
Pico
E siamo finalmente arrivati a Pico, l’isola che con il monte che le da il nome (il monte Pico, alto 2351 metri) detiene la vetta più alta di tutto il Portogallo. Il monte, che si vede da grande distanza e che spesso pare spuntare dalle nuvole più basse, è la principale attrazione dell’isola, unitamente al mare, molto ricco di pesce, e parecchio frequentato da cetacei e delfini.. L’isola, la seconda per estensione dell’arcipelago; ha nel suolo una grande presenza di basalto, a testimonianza di antiche eruzioni. La montagna, ed i territori circostanti, sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, e sono fieramente salvaguardati, nella loro integrità, anche dagli abitanti dell’isola.

Un posto importante nella storia e nella tradizione dell’isola (comune anche alla maggioranza delle altre isole Azzorre) ce l’ha la pesca alla balena, come testimonia l’originale Museu dos Baleeiros di Laies, dove dei locali, un tempo dediti a ospitare barche, attrezzi per la pesca e lavorazione della balena, dopo il divieto di praticarla, ospitano utensili, ricordi e testimonianze di quel periodo antico. Un'altra tradizione, che invece persiste con successo, è legata alla coltivazione della vite e alla produzione di vini, dei quali, almeno uno, il liquoroso Verdelho, è di qualità eccezionale. Altri vini locali, degni di menzione, sono il lajido, il Frei Gigante, il Terras de Lava e il Basalto.
Per quanto riguarda le città, la più importante è Madalena, vivace ed animata, raggiunta dal turismo anche per scalare la montagna ed effettuare crociere marine per l’avvistamento dei cetacei. Sia la scalata del monte, che dopo una bella faticata (fumarole e varie asperità) consente la vista di uno spettacolo eccezionale, sull’Atlantico maestoso e sulle altre Azzorre più vicine (in particolare Faial e Sao Jorge), sia le gite in mare per ammirare balene, capodogli, delfini, etc., sono fortemente consigliate. Si suggerisce infine di visitare i paesini di Cabrito, Lajido e Arcos, nonchè il Museo dell’Artigianato di Santo Amaro ed il faro di Ponta da Menhinha.


 


 
 




Isola di Santa Maria





E’ l’isola più orientale dell’arcipelago, famosa per il clima mite e secco e per le belle spiagge, tutte caratteristiche che ne fanno la località più rinomata per gli amanti delle vacanze balneari. Santa Maria è anche nota per i ripidi vigneti, per i paesaggi urbani che rammentano quelli tipici della regione dell’Algarve, per i retaggi storici delle città di Vila do Porto e di Anjos che vide approdare Cristoforo Colombo nel suo primo viaggio verso l’America.
Santa Maria
Iniziamo il viaggio nell’arcipelago partendo da Lisbona ed arrivando all’isola meno distante dalla alla capitale portoghese, l’isola di Santa Maria. Santa Maria è l’isola più a sud delle Azzorre, ed è famosa soprattutto per le sue spiagge, considerate le più belle. Santa Maria è anche l’unica isola delle Azzorre non di origine vulcanica e la prima ad essere colonizzata (dai portoghesi dell’Algarve e dell’Alentejo).In epoca più antica l’isola era famosa anche per la raccolta e la commercializzazione di una pianta dalla quale si estraeva una sostanza, la Roccella tintoria, utilizzata per tingere i tessuti in un particolare ed esclusivo colore porpora.

Ma come accennato prima, sono le spiagge la principale bellezza dell’isola; la più importante è Praia Formosa, dalla sabbia bianca finissima, molto frequentata, per le favorevoli condizioni dei venti e del mare, dai surfisti. Nel mese di Agosto vi si tiene il raduno musicale del Marè, che attira numerosi giovani provenienti da varie parti d’Europa. Altra spiaggia importante è la Praia di Sao Lourenso, con le sue piscine naturali e con l’adiacente isoletta, denominata Ilheu Pomerio, rifugio di numerosi uccelli marini. La città principale dell’isola è Vila do Porto, della quale sono apprezzabili la Chiesa Matriz da Nossa Senhora da Assunsao e la fortezza sul mare di Sao Bras.
Altre interessanti mete turistiche sono il villaggio di Sao Pedro, famoso per i mata mouras, buchi fatti nelle aie delle case, ricoperti da pietre di grosse dimensioni, che servivano ad occultare il frutto dei raccolti nelle razzie dei Mori e il paese di Santa Barbara con le sue case tipiche e la fioritura rigogliosa. Molto bello è anche il borgo di Pedras da Maia, caratterizzato dai muretti di vigneti a picco sul mare, che, pur nelle fatiche di una vendemmia difficile, consentono la produzione di un vino liquoroso di ottima qualità. Citiamo infine il Pico Alto, un punto di osservazione dove, dall’alto appunto, si gode di un panorama dell’isola di particolare bellezza.
 


 
 
 















 Isola di Flores

La più occidentale delle Azzorre, la più remona e selvaggia un vero giardino tropicale galleggiante nell’oceano, verde e rosa - blu d’ortensie. Piccola, è la più piovosa dell’arcipelago, qualcuno pensa sia la più bella, ma sicuramente è la più selvaggia. L’isola è ricca di ruscelli e di cascate ma è Rocha dos Bordoes la principale attrattiva: un fenomeno geologico unico fatto dalla solidificazione del basalto in colonnine verticali fittissime, quasi fossero i denti di una balena pietrificata dal tempo.
Flores
Ed arriviamo finalmente nella lontana Flores, l’isola dal nome bellissimo e dalla bellezza cristallina, con le sue cascate ed i corsi d’acqua, con le sue grotte marine e con i suoi splendidi fiori, con le immancabili ortensie che crescono spontanee quasi ovunque, intrecciate alle rose selvatiche, e nelle stagioni appropriate, anche a ginestre, campanule, calle e molti altri fiori. L’isola, una delle più piccole delle Azzorre, distante più di 2000 km dalla capitale del Portogallo, è veramente molto affascinante, ed i suoi 4000 abitanti circa sembrano vivere felicemente. In passato le risorse principali erano l’allevamento e l’agricoltura; importante era la coltivazione di una pianta, Isatis tinctoria, utilizzata per tingere i tessuti e molto apprezzata dai tessitori fiamminghi.

Anche qui, come nelle altre isole, un posto importante l’ha avuto, in passato, la pesca alla balena e la conseguente lavorazione; vennero costruiti stabilimenti per l’estrazione dell’olio dai cetacei. Molti abitanti dell’isola furono ingaggiati dalle baleniere americane. Oggi, che saggiamente tale pesca non viene più praticata, vi sono nuove attività, come ad esempio il turismo, che è in continua espansione, e assorbe, tra i locali, un sempre crescente numero di persone da utilizzare nel settore. Ma Flores, anche nella crescita turistica, rimane comunque un posto tranquillissimo, dove chi cerca pace e solitudine, rimane soddisfatto.
Per quanto riguarda i centri abitati, il principale è Santa Cruz das Flores, dal bel lungomare e dall’aria antica, con una bella piazza alberata (è il vero centro cittadino) dove è veramente possibile assaporare il gusto piacevole di un certo passato; molto bello è, naturalmente, il mare, con le incantevoli piscine naturali, molto frequentate dai turisti e anche dai giovani del luogo. E il tema del mare ricorre molto anche nel museo etnografico cittadino, con un’esposizione di strumenti nautici, modelli di barche ed immagini e disegni riguardanti la pesca alla balena. Altri centri piacevoli da vedere, sono Laies da Flores, Faja Grande e Ponta Delgada. 

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Isola di Fayal





La bella marina di Horta, il capoluogo, è famosa tra i marinai di mezzo mondo che vi trovano riparo da secoli durante le traversate dell’Atlantico. Vi si respira un’atmosfera cosmopolita, perché a Faial prima o poi capitano tutti i navitagori, solitari e non. E tutti lasciano un segno, centinaia di graffiti divenuti un mosaico di murales naif a due passi dal mare. Il paesaggio è dominato dalle migliaia di ortensie che separano gli abbondanti pascoli. Bellissima è la Caldera, il cratere di un vulcano ormai inattivo. Sulla costa si trova invece il Capelinhos, un cratere nato dal nulla appena 50 anni or sono

Faial

E arriviamo finalmente all’isola dei naviganti, Faial ed a Horta, un porto naturale di eccezionale comodità e bellezza, da sempre utilizzato dai navigatori atlantici di ogni epoca, come punto di sosta e ristoro. Testimonianza di questo incrocio marino, di epoche e persone, sono i murales ed il pavimento del porto, con nomi, segni, graffiti e raffigurazioni lì lasciati dai singoli navigatori e dagli equipaggi delle varie imbarcazioni transitate a Horta. Altro luogo dedicato ad accogliere i ricordi marinari dell’isola, è, sempre ad Horta, il famosissimo bar cafè sport Peter, dove, a partire dai lontani anni 30, venivano raccolte le tracce del passaggio degli uomini di mare che lasciavano, nel locale, dediche, gagliardetti e quant’altro in cambio delle attenzioni e cordialità ricevute.

Ma Faial non è certo solo Horta, il suo porto e la sua storia marinara (tra l’altro Horta ha anche un’architettura gradevole, dove la città vecchia e le costruzioni più moderne si fondono piacevolmente). Faial è anche un isola molto verde, che, soprattutto d’estate, con la fioritura delle splendide ortensie, si colora di un blu intenso, tale da essere definita l’ isola blu. Faial è dominata da un cono vulcanico, spento da molto tempo,la Grande Caldera, imponente e selvaggio. Un altro vulcano, il Capelinhos, è tuttora attivo ed ebbe, una cinquantina d’anni fa, un’ eruzione violenta, che, partendo dal mare, seppellì un faro ed alcune abitazioni, creando danni e paura tra gli abitanti.
Girando per Faial si respira un’atmosfera particolare; il verde dei campi è di un colore molto vivo e riflette la cura e la passione degli isolani nutrono per la flora. C’è anche, situato a meno di 3 km. dal centro di Horta, un giardino botanico ben rappresentativo della vegetazione locale, con specie endemiche quali l’ Euphorbia azorica e l’Azorina vidalii, altre esotiche quali lo Juncus acutus e il Solidago sempervirens. Un'altra particolare sensibilità gli abitanti di Faial ce l’hanno per la musica, molto presente nella tradizione portoghese in genere, e qui inserita in un contesto estremamente naturale ed appropriato. Provate per esempio ad assistere, ad Horta, ad un concerto di fado.


Isola di Sao Jorge



Stretta. Lunga e sottile, Sao Jorge sembra una lucertola stesa al sole. Le coste alte e rocciose le danno l’aspetto di una roccaforte inespugnabile, ma all’interno con sorpresa si scoprono pascoli ed un microcosmo fatto da felci, castagni, ortensie ed eucalipti. Il capoluogo è Velas.
All’estremo orientale dell’isola che si trova l’Ilheu de Topo, riserva naturale di uccelli marini. Per gli amanti del trekking Sao Jorge rappresenta un vero paradiso.


Sao Jorge

E’ questa una delle isole più verdi dell’arcipelago delle Azzorre, particolarmente nota per le faja, le pianure a livello del mare molto fertili nelle quali, grazie al clima particolarmente favorevole, vengono coltivati legumi e cereali, ma anche banane, frutti tropicali, caffè e the. Le faja sono terreni produttivi creatisi a seguito dell’ antico crollo delle falesie; quelli situati nella parte meridionale sono più redditizi e popolati, quelli siti nella parte settentrionale sono più suggestivi dal punto di vista paesaggistico, intercalati come sono da cascate e lagune. Sao Jorge ospita inoltre castagni, pini, eucalipti, acacie, oltre alle solite ortensie delle Azzorre, qui veramente stupende.

A Sao Jorge l’economia è di tipo agricolo – artigianale; è inoltre molto sviluppato l’allevamento (vi sono almeno 20.000 capi di bestiame) e molto intensa è anche la produzione di latte e dei suoi derivati. Particolarmente riuscito è il formaggio locale. Il più noto è il queso Sao Jorge, simile al formaggio olandese, esportato anche in Portogallo. Un altro aspetto artigianale caratteristico dell’isola, riguarda la tessitura e la tintura dei tessuti, in passato molto praticate, ma ancora presenti nelle cooperative di donne, operanti nel settore, che tengono viva la tradizione, utilizzando alcune tecniche antiche, importate all’epoca dai maestri fiamminghi.
Anche il mare, naturalmente, ha un posto di riguardo nello sviluppo dell’isola; fortemente consigliato è ad esempio un tuffo nella piscina naturale di Punta do Topo, nonché l’assaggio dei saporitissimi pesci, pescati localmente e cucinati con varie ricette tradizionali. Per quanto riguarda le città, la più importante è Velas, con il suo piccolo centro antico ed il suo animato porto. Altri centri abitati, meritevoli di una visita, sono la cittadina di Urzelina (il nome deriva dal lichene urzela usato nella tintura dei tessuti), con resti di mura di fortificazioni, e quella di Calheta, con interessanti case antiche e con la bella chiesa barocca di Santa Caterina

Isola di Sao Miguel




E’ l’isola principale dell’arcipelago non solo per l’estensione, ma perché vi si concentrano le più importanti attività economiche. Ponta Delgada, la capitale, è una bella cittadina vivace, moderna ed ospitale. L’entroterra si caratterizza per gli ampi spazi occupati da una ricchissima vegetazione che nasconde laghi cristallini e piccoli villaggi. La natura è la grande protagonista dell’offerta naturalistica dell’isola: a ovest si trovano i famosi laghi si Sete Cidades che occupano un antico cratere. Nel centro dell’isola si trova la splendida Lagoa do Fogo un lago dalle acque cristalline, delimitato da una spiaggia con sabbia bianchissima che occupa un profondo cratere. A poca distanza si trova la Valle di Furnas dove l’attività geotermica è ancora visibile nelle sue fumarole e nelle decine e decine di sorgenti di acque minerali e sulfuree. Qui si trova anche il famoso parco di Terra Nostra, un meraviglioso giardino botanico che nasconde piante esotiche ed endemiche. La regione orientale dell’isola è il paradiso per gli amanti del trekking.

Sao Miguel
La seconda tappa del nostro giro si svolge a Sao Miguel, la più grande e conosciuta delle Azzorre, con circa 140.000 abitanti (circa la metà dell’intero arcipelago), sicuramente la più europea delle isole, che può vantare uno sviluppo, anche imprenditoriale, ormai consolidato. Dopo l’iniziale colonizzazione, che ha visto un’alternanza nel passato di Spagnoli e Portoghesi, ma con presenze anche di Francesi e Mori, l’isola si è affermata per la produzione e commercializzazione di grano, zucchero e successivamente arance. In un epoca più moderna l’agricoltura si è posizionata sulla produzione di ananas (piccoli e di qualità pregiatissima), di banane e (unica in Europa) di tè.

Nell’isola la natura è spettacolare grazie anche alla vegetazione lussureggiante; vi si trovano infatti giardini tropicali, laghi di acqua calda, lagune, spiagge vaste alternate a scogliere a picco sul mare, ma anche montagne e boschi. Da un punto di vista naturalistico molto interessante è la visita a Furnas delle caldeiras, con fumarole e geyser, prodotte dal vulcano attivo esistente, che dalla collina fuoriescono, scendendo verso il fiume adiacente. Sicuramente da visitare è la zona intorno a Nordeste, aspra e selvaggia, con spiagge quasi deserte; lì vive uno dei simboli isolani, il “ciuffolotto delle Azzorre “, priolo in portoghese, un uccellino di 30 grammi, a rischio d’estinzione.






 
 
 
 

 
Altra località che merita una visita è Sete Cidades, una laguna di particolare bellezza, unitamente all’altra dal nome di lagoa do Canario. Adiacente alle due lagune vi è il Miradouro Vista do Rei, un punto d’osservazione che si trova sul bordo di un cratere a picco sul lago, ricco di ortensie. Ma San Miguel non è solo natura, bellissime sono ad esempio le città di Ponta Delgada (il centro più rappresentativo dell’isola), Vila Franca do Campo (l’antica capitale) e Ribeira Grande. Del capoluogo in particolare ammiriamo l’architettura barocca, le piccole stradine del centro, l’interessante Museo Carlos Machado, il Convento dei Gesuiti e il Forte di Sao Bras.
 
Isola di Terceira



Terceira
E' la capitale “culturale” dell’arcipelago, quella più ricca di bellezze architettoniche e monumentali e dove antiche tradizioni popolari sono ancora molto sentite. Angra do Heroismo, il capoluogo, è considerato Patrimonio dell’Umanità ed è posta sotto tutela dell’Unesco conserva un centro storico del coloniale di particolare pregio dove si unisce lo stile tradizionale portoghese alle rielaborazioni barocche delle colonie sudamericane. I villaggi costieri della zona settentrionale si caratterizzano per i coloratissimi “imperios” tipici edifici sacri dedicati al culto dello Spirito Santo. L’isola è anche nota per le “touradas de corda” una sorta di corrida di strada incruenta che si ripete, quasi quotidianamente, anche nei villaggi più piccoli.
Terceira
La terza meta del nostro tour nelle isole Azzorre ci conduce appunto a Terceira, meta di particolare interesse. La prima sensazione che si ricava nella visita è di un’isola forse priva della natura selvaggia presente in altre isole dell’arcipelago delle Azzorre, però sicuramente ricca di una piacevole atmosfera culturale e anche di piacevoli confort ambientali. Terceira, nella sua storia, ha risentito dell’alternanza di dominazioni subite (spagnola e portoghese), ma si è anche forgiata in una sua personale essenza legata alle tradizioni ed a un forte attaccamento alle origini, che vengono ricordate in alcune suggestive feste celebrative.

Parlando delle città più importanti dell‘isola, non si può che iniziare dalla città principale, Angra do Heroismo, che ricorda, già nel nome, gli episodi di eroismo, compiuti dai suoi abitanti, durante l’assedio (poi vittorioso) effettuato dagli spagnoli, nel 1853. La città, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, è molto bella, e risente tuttora dei canoni urbanistici dell’Europa medievale. L’aria rinascimentale è ancora percepibile, così com’è ancora possibile ammirare i resti di fortificazioni antiche, conventi e monasteri. Anche le chiese, in particolare quella della Misericordia, del XVIII secolo, e la cattedrale di San Salvador da Sé, del XVII secolo, ricche di decorazioni barocche, sono molto interessanti.
L’altra città dell’ isola, sicuramente da visitare, è Praia da Vitoria, che fondata nel primo periodo della colonizzazione, è oggi una della città più moderne delle Azzorre, all’avanguardia sotto gli aspetti urbanistici, ed anche dotata di buona ricettività turistica, con alberghi e ristoranti di vari livelli, nonché di un porto turistico ben attrezzato. Da vedere inoltre nell’isola, sotto il profilo più naturalistico, le bellissime piscine naturali (in particolare quelle della zona di Biscoitos) e anche le grotte di origine vulcanica situate verso Algar do Carvao. Da ricordare infine l’importanza della musica, che, soprattutto ad Angra, viene riproposta in varie manifestazioni culturali di successo.
 

 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 

 

GEOGRAFIA, DOCUMENTI E VALUTA.

Politicamente le Azzorre appartengono al Portogallo e quindi alla Comunità Europea. Il territorio portoghese è inserito nell’area di circolazione della moneta unica europea (Euro) e nella zona Schengen (non sono previsti controlli di frontiera). Per l’imbarco e per le procedure di sicurezza è sempre e comunque indispensabile presentare un valido documento di riconoscimento.

LINGUA

La lingua ufficiale è il portoghese seppur caratterizzato da tipiche inflessioni.

FUSO ORARIO

Due ore in meno rispetto all’Italia.

ELETTRICITA

Corrente alternata a 220 volts.

CLIMA

Seppur favorite dalla corrente del golfo, le Azzorre sono soggetta ad un clima mite ma normalmente molto variabile. Non è tanto raro sperimentare le quattro stagioni in una sola giornata quindi siate pronti a variazioni improvvise del clima soprattutto durante i trekking. E’ possibile nuotare praticamente durante tutto l’anno in quanto la temperatura del mare raramente scende sotto i 15 gradi in inverno per arrivare anche ai 23 gradi in estate.

QUANDO ANDARE

Il periodo migliore per visitare le Azzorre è quello compreso tra maggio e settembre quando le ortensie sono in fiore, le balene e i delfini nuotano liberamente tra le onde e la temperatura consente di stendersi al sole senza mai superari i 23 gradi.

ABBIGLIAMENTO

Nel periodo estivo bastano indumenti leggeri e qualche golfino per la sera. L’abbigliamento più pesante è necessario solo per chi prevede passeggiate in altitudine, mentre è sempre bene essere attrezzati per la pioggia.

VIABILITA

È valida la patente italiana. La rete stradale è discreta con alcuni tratti di sterrato e di pavè.
IN AEREO:
E’ in assoluto il mezzo di trasporto più opportuno per muoversi tra le isole dell’arcipelago. Il tempo di volo tra le isole del gruppo occidentale e quelle del gruppo centrale è di circa un’ora. Un’altra ora è necessaria per raggiungere Flores e Corvo dalle isole del gruppo centrale. Tutte le isole dispongono di un proprio aeroporto. I collegamenti aerei sono assicurati dalla compagnia aerea SATA.
IN BATTELLO:
Le isole del gruppo centrale sono collegate via mare da un servizio di battelli e aliscafi. In particolare le isole di Faial, Pico e Sao Jorge dispongono di collegamenti eccellenti. Santa Maria può essere raggiunta da Ponta Delgada ma è bene sapere che il trasferimento è lungo e non particolarmente comodo.











































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martedì 17 maggio 2011

I Video sulle Azzorre

Video sulle Azzorre Originale del 1969








Video Sull'Isola di St. Miguel



Video Sull'Isola Terciera



Le Isole Azzorre

AZZORRE
L’arcipelago delle Azzorre è un magnifico paradiso naturale formato da 9 isole vulcaniche al centro dell’Oceano Atlantico, a circa 1.500 chilometri dalle coste della Europa e a poco meno di 4.000 dalle coste del Nord America. L’arcipelago delle Azzorre è compreso tra 25° grado di longitudine ovest e 39° di latitudine nord ed occupa una superficie totale di 2.333 Kmq. La distanza minima tra due isole è di 6 Km tra Pico e Faial e la distanza maggiore è di circa 600 Km  tra Santa Maria e Corvo.
Le Azzorre costituiscono l’estremo confine occidentale della Unione Europea, sono parte della Repubblica del Portogallo e sono una regione autonoma dal 1976.  Il Governo regionale ha sede a Sao Miguel, l’assemblea regionale eletta dal popolo si trova a Horta, nell’isola di Faial, ed  Il Ministro della Repubblica, che rappresenta il governo centrale,  risiede ad Angra do Heroismo nell’isola di Terceira.  La popolazione residente è di circa 240.000 persone, con una media di 105 abitanti per Kmq.
Per circa cinquecento anni le Azzorre sono rimaste quasi del tutto incontaminate. Le isole presentano paesaggi magnifici crateri verdeggianti di antichi vulcani, laghi azzurri e verdi incorniciati da ortensie ed azalee, valli, prati, vulcani, scogliere e montagne con paesaggi suggestivi ed idilliaci.

9 isole, 9 viaggi...





L’arcipelago delle Azzorre è costituito da nove isole color smeraldo immerse nell’oceano Atlantico tra il Portogallo (1500 Km) e il Nord America (3500 Km). Da molti ritenute ciò che resta del mitico continente di Atlantide, l’arcipelago venne scoperto nel 15° secolo dai navigatori portoghesi in rotta verso il nuovo mondo e divenne ben presto uno dei punti di approdo preferiti tra l’Europa e l’America.
L’origine vulcanica delle isole è il motivo principale del loro affascinante aspetto selvaggio: antichi crateri occupati da laghi cristallini, scogliere nere che si scagliano nelle acque dell’atlantico, aspre montagne, sorgenti di acque sulfuree e fumarole sono gli elementi che formano uno scenario naturalistico unico al mondo, aspro e spesso impervio ma sempre ingentilito dai fiori che vi crescono durante tutto l’anno, dai pascoli delimitati da siepi di ortensie e dalle tipiche case rurali intonacate di bianco. L’architettura è tipicamente portoghese e le città principali conservano edifici del 18° e 19° secolo.
Le Azzorre costituiscono una delle ultime destinazioni europee dove il turismo è ancora agli albori, si conservano tradizioni antichissime ed è ancora possibile vive al ritmo del “tempo naturale”.
Vi invitiamo a ritornare alle origini del tempo, vi invitiamo alle Azzorre. 



Le Azzorre sono un arcipelago di origine vulcanica situato nell'oceano Atlantico e formato da nove isole principali e da numerosi isolotti. Le isole sono una regione autonoma del Portogallo.
Si tratta di isole verdissime, piene di vegetazione (bellissimi i giardini e i parchi), campi coltivati (mais, banane ecc.) e pascoli.
Alle Azzorre si va per le bellezze naturali: i boschi, i grandi crateri dei vulcani estinti, la vegetazione lussureggiante e curatissima, specie nei giardini, i laghi vulcanici, le colate di lava nera, le coste alte e dirupate con dei panorami straordinari che si ammirano dai miradouro, zone coltivate e zone naturali e percorrendo strade bordate da chilometri di ortensie. Insomma una natura meravigliosa ma non selvaggia.
Le coste sono generalmente alte e scoscese, quindi le strade costiere sono in alto, e via via ci sono delle stradine che portano giù ai piccoli borghi sul mare, stradine strette e tortuose ma spettacolari.
Le nove isole si estendono per più di 600 km nel cuore dell'Oceano Atlantico e sono collocate in direzione nordovest-sudest tra il 36° e il 40° parallelo Nord e tra il 24° e il 32° meridiano ovest. La terra più vicina è Madera, a circa 1200 km. Azzorre
Le Azzorre sono situate nell'ecozona paleartica e formano un bioma unico tra le foreste temperate di latifoglie e miste del mondo, con numerose specie endemiche di piante. Le isole dell'arcipelago ha una superficie totale di 2.355 km². Le singole isole vanno dai 759 km² di São Miguel ai 17 km² dell'isola di Corvo. Tre isole (São Miguel, Pico and Terceira) sono più estese di Malta, e la sola São Miguel è grande il doppio.
Le isole hanno origine vulcanica, benché Santa Maria presenti anche degli elementi corallini. La montagna di Pico sull'isola omonima, a 2.351 metri di altitudine, è la più alta di tutto il Portogallo. Le Azzorre sono effettivamente le cime di alcune delle montagne più alte del pianeta, se misurate dalla base sul fondo dell'oceano.
L'ultima eruzione di un vulcano attivo è stata quella del vulcano Capelinho nel 1957, nella parte occidentale dell'isola, eruzione che ha fatto incrementare la dimensione dell'isola. L'isola di Santa Maria è la più antica e vi si ritrovano rocce calcaree ed estesi sedimenti di argilla rossa.
Le Azzorre sono suddivise in 19 municipalità ciascuna municipalità è suddivisa ulteriormente in entità territoriali minori . Le Azzorre contano un totale di 156 freguesias. Vi sono anche 5 centri urbani maggiori: Ponta Delgada e Ribeira Grande sull'isola di São Miguel; Angra do Heroísmo e Praia da Vitória su Terceira e Horta su Faial.

Nel 1427 uno dei capitani al servizio di Enrico il Navigatore, probabilmente Gonçalo Velho, scoprì le Azzorre. La colonizzazione delle isole ancora non occupate ebbe inizio nel 1439 con popolazioni provenienti principalmente dalle province continentali dell'Algarve e Alentejo; nei secoli seguenti giunsero coloni da altri paesi europei, specialmente dalla Francia settentrionale e le Fiandre.
  Nel 1583 Filippo II di Spagna in qualità di re del Portogallo inviò la sua flotta per scacciare i mercanti francesi dalle Azzorre, facendo impiccare i prigionieri di guerra e contribuendo così alla "Leggenda Nera". Le Azzorre furono l'ultimo territorio a resistere alla sovranità di Filippo sul Portogallo. Nel corso del XVII secolo le Azzorre diedero i natali allo storico e scrittore Antonio Cordeiro, ivi nato nel 1641.
La guerra civile portoghese del 1820 ebbe gravi ripercussioni nelle isole. Nel 1829, a Vila da Praia, il partito liberale ebbe la meglio sull'assolutismo, facendo dell'isola di Terceira il quartier generale del nuovo regime, dove fu anche stabilito il Consiglio di Reggenza (Conselho de Regência) di Maria II di Portogallo.
A partire dal 1868 il Portogallo iniziò l'emissione di francobolli con la sovraimpressione "AÇORES" per l'uso nelle isole. Tra il 1892 e il 1906, emise francobolli distinti per i tre distretti amministrativi in cui al tempo le isole erano divise.
Dal 1938 al 1978, l'arcipelago fu diviso in tre distretti quasi del tutto equivalenti a quelli presenti sulla terraferma portoghese.
Nel 1976 le Azzorre furono proclamate Regione Autonoma (Região Autónoma dos Açores) e i distretti soppressi. 


Isola Graciosa




Campi ondulati, vigneti verdi e porpora, mulini a vento accanto a lagune nascoste nel ventre della terra. La pace della vita di campagna, i vini deliziosi, le attrattive dei pascoli e dei fondali marini costituiscono l'interesse di questa isola.
La piccola isola (lunga 12 km. e larga 8 km.) rispecchia fedelmente il nome che porta, apparendoci subito come un posto dolce e tranquillo, dove gran parte dei suoi circa 5.100 abitanti, sembrano condurre un’ esistenza serena, al riparo dello stress tipico di altre realtà urbane e sociali. Graciosa dà l’idea, da subito, di essere molto solare; è sicuramente la più mediterranea delle isole atlantiche. L’isola è avvolta da una piacevole atmosfera agreste e bucolica, dove vigneti, campi di cereali, mulini a vento, echi di fenomeni vulcanici, uno splendido mare e sorgenti termali costituiscono un insieme difficile da trovare altrove.
Come accennato, Graciosa è interessante sotto vari aspetti. Da un punto di vista naturalistico segnaliamo i fenomeni vulcanici ancora presenti a la Furna do Enxoforre, studiati attentamente dai vulcanologi, nonché le terme di Carapacho, con le acque sulfuree dagli effetti curativi, dove il mare adiacente è di particolare bellezza, con fondali stupendi molto ricchi di pesce; anche la temperatura dell’acqua sembra più mite rispetto a quella di altre zone dell’Atlantico. A Graciosa tutto è mite e distensivo, anche i mulini a vento, spesso affittati come abitazione ai turisti, contribuiscono a conferire all’isola un‘immagine di passato dai teneri risvolti.
I centri abitati principali sono Santa Cruz da Graziosa, Praia, Guadalupe, Luz. Il più grande, Santa Cruz, è anche la città più vivace, caratterizzata dal rispetto della tradizione. Molto piacevole è passeggiare per le stradine in mezzo alle case bianche, decorate con pietra lavica. Da vedere inoltre vi sono le grosse vasche piene d’acqua (la più grande è nella piazza centrale) appartenenti al secolo scorso ed utilizzate per la raccolta delle acque; oggi spesso all’interno vi sono i cigni e altri volatili acquatici. Un’altra visita da effettuare è quella al piccolo museo locale, dove si può meglio comprendere, osservando gli oggetti ed i documenti del passato esposti, la tradizione isolana.
 
Isola di Corvo




Isola Corvo

Vulcani e picchi scoscesi sono gli elementi caratteristici di Corvo, accanto alle stradine pittoresche in cui si aprono le case prive di serratura di questi abitanti molti dei quali conducono la loro vita agricola e pastorale in regime di semicomunità.
Corvo
Concludiamo il nostro piacevole giro per le Azzorre raggiungendo l’isola più lontana dal Portogallo, estremo limite occidentale d’Europa, la piccolissima isola di Corvo, lunga 6,5 km. e larga quasi 4 km, dove i suoi circa 500 abitanti vivono oggi una vita tranquilla, al di fuori del tempo. Nel corso della sua storia Corvo ha conosciuto varie visite da parte dei pirati e dall’isola molti sono emigrarti (anche come equipaggi delle baleniere inglesi) verso l’America, per poi stabilirsi nel Nuovo continente, dando vita ad una piccola comunità azzorriana, ancora esistente ai giorni nostri.

Il centro abitato dell’isola è il villaggio di Vila nova, in pratica un’insieme di casette molto vicine l’una all’altra, in un dedalo di stradine strette, dove per fortuna sono presenti pochissime automobili (sono più utilizzate le particolari moto con due ruote posteriori, adatte per circolare in spazi stretti e superare discrete pendenze stradali). Corvo è un’isoletta dolcissima, che trasmette serenità e voglia di riposarsi, in pace con la natura e con se stessi. Uno dei posti più belli dell’isola è situato alla fine della salita principale, oltre il paese, dal quale si può godere di una bellissima vista sulla Caldera (il cratere centrale di Corvo, con i suoi piccoli laghetti) da un lato ed una fantastica visione dell’oceano dall’altro.
Molto interessanti da vedere sono poi i mulini a vento, di tipo arabo, testimonianza di un passato non lontanissimo. Molto belli sono anche i pascoli, verdissimi ed anche la vista, dalla costa, della lontana isola di Flores, che resta l’unica isola delle Azzorre in qualche modo raggiungibile da Corvo; le altre sono veramente lontanissime. Prima di lasciare Corvo, l’intero arcipelago delle Azzorre con la sua gente semplice e cordiale, facciamo un ultimo bagno nella bellissima insenatura situata sotto il paese, a 300 metri dal porto, dove l’acqua è limpidissima (e abbastanza profonda) e si nuota, veramente, in mezzo ai pesci.










 Isola di Pico

Il suo vulcano alto oltre 2300 mt, è l’incontrastato sovrano dell’arcipelago. L’isola ha un fascino selvaggio dato dalla scura lava che ne caratterizza il paesaggio. E’ famosa per l’ottimo vino coltivato in vigneti tanto particolari da essere considerati Patrimonio dell’Umanità. E’ anche nota per il museo dei balenieri, l’unico retaggio di una antica attività economica oggi riconvertita in grande attrazione turistica.
Pico
E siamo finalmente arrivati a Pico, l’isola che con il monte che le da il nome (il monte Pico, alto 2351 metri) detiene la vetta più alta di tutto il Portogallo. Il monte, che si vede da grande distanza e che spesso pare spuntare dalle nuvole più basse, è la principale attrazione dell’isola, unitamente al mare, molto ricco di pesce, e parecchio frequentato da cetacei e delfini.. L’isola, la seconda per estensione dell’arcipelago; ha nel suolo una grande presenza di basalto, a testimonianza di antiche eruzioni. La montagna, ed i territori circostanti, sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, e sono fieramente salvaguardati, nella loro integrità, anche dagli abitanti dell’isola.

Un posto importante nella storia e nella tradizione dell’isola (comune anche alla maggioranza delle altre isole Azzorre) ce l’ha la pesca alla balena, come testimonia l’originale Museu dos Baleeiros di Laies, dove dei locali, un tempo dediti a ospitare barche, attrezzi per la pesca e lavorazione della balena, dopo il divieto di praticarla, ospitano utensili, ricordi e testimonianze di quel periodo antico. Un'altra tradizione, che invece persiste con successo, è legata alla coltivazione della vite e alla produzione di vini, dei quali, almeno uno, il liquoroso Verdelho, è di qualità eccezionale. Altri vini locali, degni di menzione, sono il lajido, il Frei Gigante, il Terras de Lava e il Basalto.
Per quanto riguarda le città, la più importante è Madalena, vivace ed animata, raggiunta dal turismo anche per scalare la montagna ed effettuare crociere marine per l’avvistamento dei cetacei. Sia la scalata del monte, che dopo una bella faticata (fumarole e varie asperità) consente la vista di uno spettacolo eccezionale, sull’Atlantico maestoso e sulle altre Azzorre più vicine (in particolare Faial e Sao Jorge), sia le gite in mare per ammirare balene, capodogli, delfini, etc., sono fortemente consigliate. Si suggerisce infine di visitare i paesini di Cabrito, Lajido e Arcos, nonchè il Museo dell’Artigianato di Santo Amaro ed il faro di Ponta da Menhinha.


 


 
 




Isola di Santa Maria





E’ l’isola più orientale dell’arcipelago, famosa per il clima mite e secco e per le belle spiagge, tutte caratteristiche che ne fanno la località più rinomata per gli amanti delle vacanze balneari. Santa Maria è anche nota per i ripidi vigneti, per i paesaggi urbani che rammentano quelli tipici della regione dell’Algarve, per i retaggi storici delle città di Vila do Porto e di Anjos che vide approdare Cristoforo Colombo nel suo primo viaggio verso l’America.
Santa Maria
Iniziamo il viaggio nell’arcipelago partendo da Lisbona ed arrivando all’isola meno distante dalla alla capitale portoghese, l’isola di Santa Maria. Santa Maria è l’isola più a sud delle Azzorre, ed è famosa soprattutto per le sue spiagge, considerate le più belle. Santa Maria è anche l’unica isola delle Azzorre non di origine vulcanica e la prima ad essere colonizzata (dai portoghesi dell’Algarve e dell’Alentejo).In epoca più antica l’isola era famosa anche per la raccolta e la commercializzazione di una pianta dalla quale si estraeva una sostanza, la Roccella tintoria, utilizzata per tingere i tessuti in un particolare ed esclusivo colore porpora.

Ma come accennato prima, sono le spiagge la principale bellezza dell’isola; la più importante è Praia Formosa, dalla sabbia bianca finissima, molto frequentata, per le favorevoli condizioni dei venti e del mare, dai surfisti. Nel mese di Agosto vi si tiene il raduno musicale del Marè, che attira numerosi giovani provenienti da varie parti d’Europa. Altra spiaggia importante è la Praia di Sao Lourenso, con le sue piscine naturali e con l’adiacente isoletta, denominata Ilheu Pomerio, rifugio di numerosi uccelli marini. La città principale dell’isola è Vila do Porto, della quale sono apprezzabili la Chiesa Matriz da Nossa Senhora da Assunsao e la fortezza sul mare di Sao Bras.
Altre interessanti mete turistiche sono il villaggio di Sao Pedro, famoso per i mata mouras, buchi fatti nelle aie delle case, ricoperti da pietre di grosse dimensioni, che servivano ad occultare il frutto dei raccolti nelle razzie dei Mori e il paese di Santa Barbara con le sue case tipiche e la fioritura rigogliosa. Molto bello è anche il borgo di Pedras da Maia, caratterizzato dai muretti di vigneti a picco sul mare, che, pur nelle fatiche di una vendemmia difficile, consentono la produzione di un vino liquoroso di ottima qualità. Citiamo infine il Pico Alto, un punto di osservazione dove, dall’alto appunto, si gode di un panorama dell’isola di particolare bellezza.
 


 
 
 















 Isola di Flores

La più occidentale delle Azzorre, la più remona e selvaggia un vero giardino tropicale galleggiante nell’oceano, verde e rosa - blu d’ortensie. Piccola, è la più piovosa dell’arcipelago, qualcuno pensa sia la più bella, ma sicuramente è la più selvaggia. L’isola è ricca di ruscelli e di cascate ma è Rocha dos Bordoes la principale attrattiva: un fenomeno geologico unico fatto dalla solidificazione del basalto in colonnine verticali fittissime, quasi fossero i denti di una balena pietrificata dal tempo.
Flores
Ed arriviamo finalmente nella lontana Flores, l’isola dal nome bellissimo e dalla bellezza cristallina, con le sue cascate ed i corsi d’acqua, con le sue grotte marine e con i suoi splendidi fiori, con le immancabili ortensie che crescono spontanee quasi ovunque, intrecciate alle rose selvatiche, e nelle stagioni appropriate, anche a ginestre, campanule, calle e molti altri fiori. L’isola, una delle più piccole delle Azzorre, distante più di 2000 km dalla capitale del Portogallo, è veramente molto affascinante, ed i suoi 4000 abitanti circa sembrano vivere felicemente. In passato le risorse principali erano l’allevamento e l’agricoltura; importante era la coltivazione di una pianta, Isatis tinctoria, utilizzata per tingere i tessuti e molto apprezzata dai tessitori fiamminghi.

Anche qui, come nelle altre isole, un posto importante l’ha avuto, in passato, la pesca alla balena e la conseguente lavorazione; vennero costruiti stabilimenti per l’estrazione dell’olio dai cetacei. Molti abitanti dell’isola furono ingaggiati dalle baleniere americane. Oggi, che saggiamente tale pesca non viene più praticata, vi sono nuove attività, come ad esempio il turismo, che è in continua espansione, e assorbe, tra i locali, un sempre crescente numero di persone da utilizzare nel settore. Ma Flores, anche nella crescita turistica, rimane comunque un posto tranquillissimo, dove chi cerca pace e solitudine, rimane soddisfatto.
Per quanto riguarda i centri abitati, il principale è Santa Cruz das Flores, dal bel lungomare e dall’aria antica, con una bella piazza alberata (è il vero centro cittadino) dove è veramente possibile assaporare il gusto piacevole di un certo passato; molto bello è, naturalmente, il mare, con le incantevoli piscine naturali, molto frequentate dai turisti e anche dai giovani del luogo. E il tema del mare ricorre molto anche nel museo etnografico cittadino, con un’esposizione di strumenti nautici, modelli di barche ed immagini e disegni riguardanti la pesca alla balena. Altri centri piacevoli da vedere, sono Laies da Flores, Faja Grande e Ponta Delgada. 

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Isola di Fayal





La bella marina di Horta, il capoluogo, è famosa tra i marinai di mezzo mondo che vi trovano riparo da secoli durante le traversate dell’Atlantico. Vi si respira un’atmosfera cosmopolita, perché a Faial prima o poi capitano tutti i navitagori, solitari e non. E tutti lasciano un segno, centinaia di graffiti divenuti un mosaico di murales naif a due passi dal mare. Il paesaggio è dominato dalle migliaia di ortensie che separano gli abbondanti pascoli. Bellissima è la Caldera, il cratere di un vulcano ormai inattivo. Sulla costa si trova invece il Capelinhos, un cratere nato dal nulla appena 50 anni or sono

Faial

E arriviamo finalmente all’isola dei naviganti, Faial ed a Horta, un porto naturale di eccezionale comodità e bellezza, da sempre utilizzato dai navigatori atlantici di ogni epoca, come punto di sosta e ristoro. Testimonianza di questo incrocio marino, di epoche e persone, sono i murales ed il pavimento del porto, con nomi, segni, graffiti e raffigurazioni lì lasciati dai singoli navigatori e dagli equipaggi delle varie imbarcazioni transitate a Horta. Altro luogo dedicato ad accogliere i ricordi marinari dell’isola, è, sempre ad Horta, il famosissimo bar cafè sport Peter, dove, a partire dai lontani anni 30, venivano raccolte le tracce del passaggio degli uomini di mare che lasciavano, nel locale, dediche, gagliardetti e quant’altro in cambio delle attenzioni e cordialità ricevute.

Ma Faial non è certo solo Horta, il suo porto e la sua storia marinara (tra l’altro Horta ha anche un’architettura gradevole, dove la città vecchia e le costruzioni più moderne si fondono piacevolmente). Faial è anche un isola molto verde, che, soprattutto d’estate, con la fioritura delle splendide ortensie, si colora di un blu intenso, tale da essere definita l’ isola blu. Faial è dominata da un cono vulcanico, spento da molto tempo,la Grande Caldera, imponente e selvaggio. Un altro vulcano, il Capelinhos, è tuttora attivo ed ebbe, una cinquantina d’anni fa, un’ eruzione violenta, che, partendo dal mare, seppellì un faro ed alcune abitazioni, creando danni e paura tra gli abitanti.
Girando per Faial si respira un’atmosfera particolare; il verde dei campi è di un colore molto vivo e riflette la cura e la passione degli isolani nutrono per la flora. C’è anche, situato a meno di 3 km. dal centro di Horta, un giardino botanico ben rappresentativo della vegetazione locale, con specie endemiche quali l’ Euphorbia azorica e l’Azorina vidalii, altre esotiche quali lo Juncus acutus e il Solidago sempervirens. Un'altra particolare sensibilità gli abitanti di Faial ce l’hanno per la musica, molto presente nella tradizione portoghese in genere, e qui inserita in un contesto estremamente naturale ed appropriato. Provate per esempio ad assistere, ad Horta, ad un concerto di fado.


Isola di Sao Jorge



Stretta. Lunga e sottile, Sao Jorge sembra una lucertola stesa al sole. Le coste alte e rocciose le danno l’aspetto di una roccaforte inespugnabile, ma all’interno con sorpresa si scoprono pascoli ed un microcosmo fatto da felci, castagni, ortensie ed eucalipti. Il capoluogo è Velas.
All’estremo orientale dell’isola che si trova l’Ilheu de Topo, riserva naturale di uccelli marini. Per gli amanti del trekking Sao Jorge rappresenta un vero paradiso.


Sao Jorge

E’ questa una delle isole più verdi dell’arcipelago delle Azzorre, particolarmente nota per le faja, le pianure a livello del mare molto fertili nelle quali, grazie al clima particolarmente favorevole, vengono coltivati legumi e cereali, ma anche banane, frutti tropicali, caffè e the. Le faja sono terreni produttivi creatisi a seguito dell’ antico crollo delle falesie; quelli situati nella parte meridionale sono più redditizi e popolati, quelli siti nella parte settentrionale sono più suggestivi dal punto di vista paesaggistico, intercalati come sono da cascate e lagune. Sao Jorge ospita inoltre castagni, pini, eucalipti, acacie, oltre alle solite ortensie delle Azzorre, qui veramente stupende.

A Sao Jorge l’economia è di tipo agricolo – artigianale; è inoltre molto sviluppato l’allevamento (vi sono almeno 20.000 capi di bestiame) e molto intensa è anche la produzione di latte e dei suoi derivati. Particolarmente riuscito è il formaggio locale. Il più noto è il queso Sao Jorge, simile al formaggio olandese, esportato anche in Portogallo. Un altro aspetto artigianale caratteristico dell’isola, riguarda la tessitura e la tintura dei tessuti, in passato molto praticate, ma ancora presenti nelle cooperative di donne, operanti nel settore, che tengono viva la tradizione, utilizzando alcune tecniche antiche, importate all’epoca dai maestri fiamminghi.
Anche il mare, naturalmente, ha un posto di riguardo nello sviluppo dell’isola; fortemente consigliato è ad esempio un tuffo nella piscina naturale di Punta do Topo, nonché l’assaggio dei saporitissimi pesci, pescati localmente e cucinati con varie ricette tradizionali. Per quanto riguarda le città, la più importante è Velas, con il suo piccolo centro antico ed il suo animato porto. Altri centri abitati, meritevoli di una visita, sono la cittadina di Urzelina (il nome deriva dal lichene urzela usato nella tintura dei tessuti), con resti di mura di fortificazioni, e quella di Calheta, con interessanti case antiche e con la bella chiesa barocca di Santa Caterina

Isola di Sao Miguel




E’ l’isola principale dell’arcipelago non solo per l’estensione, ma perché vi si concentrano le più importanti attività economiche. Ponta Delgada, la capitale, è una bella cittadina vivace, moderna ed ospitale. L’entroterra si caratterizza per gli ampi spazi occupati da una ricchissima vegetazione che nasconde laghi cristallini e piccoli villaggi. La natura è la grande protagonista dell’offerta naturalistica dell’isola: a ovest si trovano i famosi laghi si Sete Cidades che occupano un antico cratere. Nel centro dell’isola si trova la splendida Lagoa do Fogo un lago dalle acque cristalline, delimitato da una spiaggia con sabbia bianchissima che occupa un profondo cratere. A poca distanza si trova la Valle di Furnas dove l’attività geotermica è ancora visibile nelle sue fumarole e nelle decine e decine di sorgenti di acque minerali e sulfuree. Qui si trova anche il famoso parco di Terra Nostra, un meraviglioso giardino botanico che nasconde piante esotiche ed endemiche. La regione orientale dell’isola è il paradiso per gli amanti del trekking.

Sao Miguel
La seconda tappa del nostro giro si svolge a Sao Miguel, la più grande e conosciuta delle Azzorre, con circa 140.000 abitanti (circa la metà dell’intero arcipelago), sicuramente la più europea delle isole, che può vantare uno sviluppo, anche imprenditoriale, ormai consolidato. Dopo l’iniziale colonizzazione, che ha visto un’alternanza nel passato di Spagnoli e Portoghesi, ma con presenze anche di Francesi e Mori, l’isola si è affermata per la produzione e commercializzazione di grano, zucchero e successivamente arance. In un epoca più moderna l’agricoltura si è posizionata sulla produzione di ananas (piccoli e di qualità pregiatissima), di banane e (unica in Europa) di tè.

Nell’isola la natura è spettacolare grazie anche alla vegetazione lussureggiante; vi si trovano infatti giardini tropicali, laghi di acqua calda, lagune, spiagge vaste alternate a scogliere a picco sul mare, ma anche montagne e boschi. Da un punto di vista naturalistico molto interessante è la visita a Furnas delle caldeiras, con fumarole e geyser, prodotte dal vulcano attivo esistente, che dalla collina fuoriescono, scendendo verso il fiume adiacente. Sicuramente da visitare è la zona intorno a Nordeste, aspra e selvaggia, con spiagge quasi deserte; lì vive uno dei simboli isolani, il “ciuffolotto delle Azzorre “, priolo in portoghese, un uccellino di 30 grammi, a rischio d’estinzione.






 
 
 
 

 
Altra località che merita una visita è Sete Cidades, una laguna di particolare bellezza, unitamente all’altra dal nome di lagoa do Canario. Adiacente alle due lagune vi è il Miradouro Vista do Rei, un punto d’osservazione che si trova sul bordo di un cratere a picco sul lago, ricco di ortensie. Ma San Miguel non è solo natura, bellissime sono ad esempio le città di Ponta Delgada (il centro più rappresentativo dell’isola), Vila Franca do Campo (l’antica capitale) e Ribeira Grande. Del capoluogo in particolare ammiriamo l’architettura barocca, le piccole stradine del centro, l’interessante Museo Carlos Machado, il Convento dei Gesuiti e il Forte di Sao Bras.
 
Isola di Terceira



Terceira
E' la capitale “culturale” dell’arcipelago, quella più ricca di bellezze architettoniche e monumentali e dove antiche tradizioni popolari sono ancora molto sentite. Angra do Heroismo, il capoluogo, è considerato Patrimonio dell’Umanità ed è posta sotto tutela dell’Unesco conserva un centro storico del coloniale di particolare pregio dove si unisce lo stile tradizionale portoghese alle rielaborazioni barocche delle colonie sudamericane. I villaggi costieri della zona settentrionale si caratterizzano per i coloratissimi “imperios” tipici edifici sacri dedicati al culto dello Spirito Santo. L’isola è anche nota per le “touradas de corda” una sorta di corrida di strada incruenta che si ripete, quasi quotidianamente, anche nei villaggi più piccoli.
Terceira
La terza meta del nostro tour nelle isole Azzorre ci conduce appunto a Terceira, meta di particolare interesse. La prima sensazione che si ricava nella visita è di un’isola forse priva della natura selvaggia presente in altre isole dell’arcipelago delle Azzorre, però sicuramente ricca di una piacevole atmosfera culturale e anche di piacevoli confort ambientali. Terceira, nella sua storia, ha risentito dell’alternanza di dominazioni subite (spagnola e portoghese), ma si è anche forgiata in una sua personale essenza legata alle tradizioni ed a un forte attaccamento alle origini, che vengono ricordate in alcune suggestive feste celebrative.

Parlando delle città più importanti dell‘isola, non si può che iniziare dalla città principale, Angra do Heroismo, che ricorda, già nel nome, gli episodi di eroismo, compiuti dai suoi abitanti, durante l’assedio (poi vittorioso) effettuato dagli spagnoli, nel 1853. La città, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, è molto bella, e risente tuttora dei canoni urbanistici dell’Europa medievale. L’aria rinascimentale è ancora percepibile, così com’è ancora possibile ammirare i resti di fortificazioni antiche, conventi e monasteri. Anche le chiese, in particolare quella della Misericordia, del XVIII secolo, e la cattedrale di San Salvador da Sé, del XVII secolo, ricche di decorazioni barocche, sono molto interessanti.
L’altra città dell’ isola, sicuramente da visitare, è Praia da Vitoria, che fondata nel primo periodo della colonizzazione, è oggi una della città più moderne delle Azzorre, all’avanguardia sotto gli aspetti urbanistici, ed anche dotata di buona ricettività turistica, con alberghi e ristoranti di vari livelli, nonché di un porto turistico ben attrezzato. Da vedere inoltre nell’isola, sotto il profilo più naturalistico, le bellissime piscine naturali (in particolare quelle della zona di Biscoitos) e anche le grotte di origine vulcanica situate verso Algar do Carvao. Da ricordare infine l’importanza della musica, che, soprattutto ad Angra, viene riproposta in varie manifestazioni culturali di successo.
 

 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 

 

GEOGRAFIA, DOCUMENTI E VALUTA.

Politicamente le Azzorre appartengono al Portogallo e quindi alla Comunità Europea. Il territorio portoghese è inserito nell’area di circolazione della moneta unica europea (Euro) e nella zona Schengen (non sono previsti controlli di frontiera). Per l’imbarco e per le procedure di sicurezza è sempre e comunque indispensabile presentare un valido documento di riconoscimento.

LINGUA

La lingua ufficiale è il portoghese seppur caratterizzato da tipiche inflessioni.

FUSO ORARIO

Due ore in meno rispetto all’Italia.

ELETTRICITA

Corrente alternata a 220 volts.

CLIMA

Seppur favorite dalla corrente del golfo, le Azzorre sono soggetta ad un clima mite ma normalmente molto variabile. Non è tanto raro sperimentare le quattro stagioni in una sola giornata quindi siate pronti a variazioni improvvise del clima soprattutto durante i trekking. E’ possibile nuotare praticamente durante tutto l’anno in quanto la temperatura del mare raramente scende sotto i 15 gradi in inverno per arrivare anche ai 23 gradi in estate.

QUANDO ANDARE

Il periodo migliore per visitare le Azzorre è quello compreso tra maggio e settembre quando le ortensie sono in fiore, le balene e i delfini nuotano liberamente tra le onde e la temperatura consente di stendersi al sole senza mai superari i 23 gradi.

ABBIGLIAMENTO

Nel periodo estivo bastano indumenti leggeri e qualche golfino per la sera. L’abbigliamento più pesante è necessario solo per chi prevede passeggiate in altitudine, mentre è sempre bene essere attrezzati per la pioggia.

VIABILITA

È valida la patente italiana. La rete stradale è discreta con alcuni tratti di sterrato e di pavè.
IN AEREO:
E’ in assoluto il mezzo di trasporto più opportuno per muoversi tra le isole dell’arcipelago. Il tempo di volo tra le isole del gruppo occidentale e quelle del gruppo centrale è di circa un’ora. Un’altra ora è necessaria per raggiungere Flores e Corvo dalle isole del gruppo centrale. Tutte le isole dispongono di un proprio aeroporto. I collegamenti aerei sono assicurati dalla compagnia aerea SATA.
IN BATTELLO:
Le isole del gruppo centrale sono collegate via mare da un servizio di battelli e aliscafi. In particolare le isole di Faial, Pico e Sao Jorge dispongono di collegamenti eccellenti. Santa Maria può essere raggiunta da Ponta Delgada ma è bene sapere che il trasferimento è lungo e non particolarmente comodo.











































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